“Usiamo la testa e pensiamo con il cuore”. In questo claim l’artista Gregorio Mancino crede molto e in questo periodo e di Corona Virus sta regalando le sue opere ai negozianti a lui vicini come incoraggiamento di riapertura.
Il pittore, inventore della MovimentArt, da anni ha il suo atelier affacciato sul Naviglio grande a Milano e oggi si trova al centro di un nuovo momento per il capoluogo lombardo. Greg, come tutti lo chiamano nasce a Como ma da 30 anni lavora nel suo laboratorio in via Alzaia a Milano e si è fatto protagonista della positività di questa città. La sua porta è facilmente riconoscibile, è quella con un grande cuore colorato con un ricciolo, ormai suo emblema. <Il cuore è nato tanti anni fa, mi ha seguito in tanti progetti benefici, a partire dai pozzi in Africa per proseguire poi in tanti viaggi>. Le sue mete sono ospedali, case per anziani, scuole e luoghi di tutto il mondo in cui può dipingere la propria arte con un approccio dinamico: nel 2007 in assenza di gravità ha realizzato alla Nasa cinque opere sulla Zero-G, altre sue creazioni sono nate sulle scale mobili o in metropolitana. Impegnato al fianco di Unicef, Medicuore, Dottor Sorriso in diverse iniziative benefiche, Gregorio si è fatto conoscere per la sua arte giocosa e stravagante, sempre tra sogno e realtà. Importante e radicato è però il suo legame con i Navigli. «A capire la magia dei Navigli mi hanno aiutato alcuni incontri, come quello con Arturo Reggiani o Alda Merini che hanno amato profondamente la magia di questi luoghi».
C’è chi lo definisce “animatore di quartiere”, ma il poliedrico Gregorio è anche portiere della Nazionale Artisti con oltre 260 presenze e anche in questo periodo insegna a passare dall’individualismo alla solidarietà: <Tutto si risolve con un sorriso dal cuore>. Gregorio Mancino è stato per gli altri protagonista attivo nel suo quartiere <In questi giorni ho portato la spesa e ho fatto la coda in farmacia per gli altri. Ma ognuno di noi deve fare quello che si sente, fare quello che fa sentire delle persone migliori e niente di più. Il mio volontariato è un esercizio piuttosto semplice da fare >.
Il “Cuore con ricciolo” di Mancino è unico e facilmente riconoscibile, ma donarlo sembra la cosa che gli viene meglio: <Vicino al classico “Cuore” davanti allo studio ne ho messo uno nuovo, verde, bianco e rosso come il tricolore nazionale, per incoraggiare la città a resistere>. Da giorni disegna cuori di tutte le dimensioni e li consegna ai negozianti che fanno le prime prove di riapertura <Proprio sulla sua porta ho messo una tromba per dare la carica all’Italia. Dopo tutto l’artista non è altro che un bambino che non è mai cresciuto>.
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L’artista a cui l’industriale francese Christian Boiron ha chiesto di disegnare il logo dell’azienda di famiglia e a cui ha fatto decorare con colori accesi gli uffici della sede milanese. <Christian Boiron mi ha paragonato a Patch Adams, dice che il medico americano è il re del sorriso, mentre io sarei quello del colore» dice Mancino con un sorriso e conclude: <Oggi è importante continuare a stare attenti, il virus non è sparito, ma l’energia non deve mancare. Dobbiamo trovare l’emozione in ogni singolo momento perché riusciremo a rivivere delle cose che mai avremmo pensato di provare. Il tempo è la chiave di tutto, diventeremo padroni del nostro tempo e ci renderemo conto dell’importanza dell’affetto delle persone. In questo momento abbiamo bisogno di reagire, senza rinunciare alle energie. Non perderemo l’orgoglio di essere italiani>