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Buona governance e passaggio generazionale se ne parla a Como in Camera di Commercio

Buona governance e passaggio generazionale se ne parla a Como in Camera di Commercio

Giovedì 3 novembre dalle 18 la relazione della SDA Bocconi e le testimonianze degli imprenditori lariani

Un tessuto imprenditoriale locale e nazionale sviluppato attorno alla piccola e media impresa. Una cultura del piccolo e bello e dell’impresa a trazione familiare che ha dovuto fare i conti prima con la pandemia poi con le tensioni geopolitiche internazionali e all’aumento esponenziale dei costi dell’energia. In questo scenario la cosiddetta buona governance, ovvero il processo di trasformazione e ammodernamento delle imprese ha un ruolo chiave per la sopravvivenza delle stesse realtà imprenditoriali. Trasformazioni che spesso coincidono con un passaggio generazionale all’interno della proprietà familiare dominante dell’impresa. Al “bivio” tra modello imprenditoriale e manageriale in cui galleggiano numerose aziende italiane oltre che alla forte spinta verso il sostenibile è dedicato il convegno organizzato nell’auditorium della Camera di Commercio di Como, giovedì 3 novembre dalle 18.

“Investire nella buona governance. verso il futuro: migliori risultati con minori rischi” il titolo della relazione presentata dal professor Alessandro Minichilli, ordinario dell’Università Bocconi – SDA Professor di Strategia, Imprenditorialità e Governance, Direttore Corporate Governance Lab e co-Direttore eSG Lab, SDA Bocconi. Intervengono Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio Como-Lecco, Francesco Pizzagalli, di Fumagalli Industria Alimentari Spa, Consigliere Confindustria Como con delega alla Sostenibilità e presidente dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, Marzio Albonico, responsabile di Family Protection & Planning di Banca Generali e Guido Stancanelli, District Manager di Banca Generali Private, modera il giornalista Paolo Annoni. L’evento è organizzato da Banca Generali in collaborazione con Camera di Commercio di Como, Confindustria Como e l’associazione LarioIN.
“Gli imprenditori attivi nell’area lariana a fine giugno 2022 erano quasi 108.000, nella maggior parte dei casi guidano piccole e medie imprese, le grandi realtà sono la minoranza sul territorio – spiega Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio di Como Lecco – Contiamo quasi il 7,9% del totale regionale che sfiora quota 1,4 milioni – continua a crescere anche l’età dei nostri imprenditori. Tra le due province la quota di imprenditori che superano i 50 anni nell’area lariana è pari al 63,4%. Di questi, gli over 70 sono il 13,7%. Solo Milano, Varese e Mantova mostrano quote di over 50 più alte dei due territori lariani. Si tratta di numeri e percentuali che fanno ben comprendere quanto diventi fondamentale il tema del passaggio generazionale e della buona governance per la sopravvivenza stessa del tessuto economico territoriale in un momento di forte tensione che non lascia presagire nulla di buono. A questo si lega la profonda necessità di fare e programmare investimenti di trasformazione in chiave green delle imprese” conclude Galimberti.

“La corporate governance è spesso vista come un tema poco rilevante per imprenditori ed imprenditrici alla guida di aziende non quotate. Questo ha portato a trovarci oggi, nel momento in cui si parla sempre più insistentemente di criteri ESG, ad avere il 40% delle PMI ed il 20% delle grandi aziende italiane guidate da una sola persona al comando” commenta Alessandro Minichilli, ordinario dell’Università Bocconi – SDA Professor di Strategia, Imprenditorialità e Governance, Direttore Corporate Governance Lab e co-Direttore eSG Lab, SDA Bocconi. “Questo comporta un prezzo enorme in termini di rischi, di mancate competenze che la governance può assicurare, di un ricambio generazionale incerto e spesso molto ritardato. Con una difficile convivenza tra generazioni. Occorre pertanto proporre un cambio di paradigma, concependo la governance “al servizio della proprietà”, sottolineando i vantaggi indiscussi che un buon equilibrio al vertice può portare. Tra questi, migliorare le relazioni con gli stakeholder interni ed esterni, attrarre manager di profilo e qualità superiori, gestire più efficacemente i ricambi generazionali, rafforzare la capacità di dialogo con soggetti professionali in operazioni di apertura del capitale o in operazioni straordinarie. Ma soprattutto, la governance permette di poter accedere a competenze chiave oggi ancora molto scarse, come le competenze di sostenibilità o di risk management. Senza queste, sarà più difficile cogliere le opportunità offerte dalla transizione sostenibile, così come sarà difficile presidiare efficacemente i rischi, soprattutto in un periodo che ne vede nascere di nuovi” conclude il prodessor Minichilli.  

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“Conoscere per capire e valutare. La governance di impresa resta, nonostante la sua importanza e centralità anche nei criteri ESG, una dimensione subalterna e defilata nel dibattito economico” sottolinea Marzio Albonico, Responsabile di Family Protection & Planning di Banca Generali. “Eppure, il tempo investito per sviluppare regole moderne di organizzazione e funzionamento dell’impresa, per prevedere meccanismi di partecipazione e coinvolgimento, per disciplinare il confronto e la diversità di opinioni, resta uno snodo cruciale per vincere quella sfida che le imprese, ogni giorno, si trovano ad affrontare nell’arena competitiva. Banca Generali, che ambisce a essere la prima banca private per valore del servizio, innovazione e sostenibilità, ha fatto propria questa battaglia e convintamente sostiene da oltre 4 anni la ricerca condotta dalla SDA Bocconi sulla governance delle imprese non quotate” dice ancora Albonico.
“Lo studio, che non è stato limitato a un campione ma che ha invece indagato tutte le oltre 6.100 imprese italiane che fatturano oltre 50 milioni di euro, dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio come solo attraverso una governance consapevole, efficace e autorevole le organizzazioni possono rendere concreta la sostenibilità e competere con successo in un mondo sempre più complicato – aggiunge Marzio Albonico – I risultati dimostrano il grande valore in termini di migliori performance economiche, maggiori capacità di resilienza, forte orientamento all’innovazione e al deposito di brevetti, il tutto in un contesto di minori rischi. L’indagine costituisce un paradigma evolutivo cui tutte le imprese – penso soprattutto a tutte quelle nella fascia oltre i 10 milioni di fatturato – possono tendere per riuscire a competere con successo, a maggior ragione considerando la complessità del periodo che stiamo vivendo. Nell’approccio ESG, la stragrande maggioranza dell’attenzione e degli interventi sono focalizzati sulla “E” di Environment, l’ambiente così sotto pressione per i cambiamenti climatici. Eppure tanto la “S” di social quanto la “G” di Governance costituiscono i due ulteriori pilastri fondamentali per realizzare quella sostenibilità che è e diventerà sempre più centrale, da un lato per la pressione normativa che avvicinerà alle PMI obblighi e impegni, dall’altro per il ruolo delle catene di fornitura per cui le aziende maggiori capo filiera devono gestire e garantire quegli obblighi e impegni attraverso tutte le fasi del ciclo produttivo” conclude.

“Pianificazione e governance: sono queste le leve di un passaggio generazionale all’insegna dell’equità e della sostenibilità – riflette Guido Stancanelli, District Manager di Banca Generali Private – Ci sono in Italia più di 11.000 imprese famigliari che fatturano più di 20 milioni, più del 50% delle imprese famigliari sarà oggetto di passaggio generazionale nei prossimi anni. Il coraggio sarà la leva chiave del capitalismo famigliare, il valore della governance e il tempismo. Sono queste alcune delle tematiche che affrontiamo nel convegno Di banca generali del 3 novembre a Como Investire nella buona governance, verso il futuro: migliori risultati con minori rischi. Riflessioni a margine del Report 2022 del Corporate Governance Lab”.
“Pianificare e governare all’insegna dell’equità con una vera propensione alla sostenibilità, deve essere ben pianificato, analizzando – aggiunge Stancanelli – nei vari aspetti che fanno da corollario, esempio la volontà e l’abilità si succedere da parte della nuova generazione, avere una strategia d’impresa corrente e futura nel business model, non dimenticando gli aspetti legali e fiscali”.

Il convegno è a ingresso libero fino all’esaurimento dei posti a sedere all’interno dell’auditorium camerale di via Parini a Como.

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